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Benedetta Triulzi, sogna un futuro di libertà per le donne immigrate in Italia

Durante la tavola rotonda “Storie di donne: la diversità che arricchisce l’Italia“, svoltosi il 5 aprile 2024, presso la sala delle Generali a Roma, in collaborazione con WAI – Welcome Association of Italy e con l’associazione italo-araba Assadakah, una voce si è distinta per la sua passione e impegno, quella di Benedetta Triulzi, Presidente di Mangiaparole che ha posto l’accento su una sfida ancora da vincere per molte donne immigrate in Italia: il mondo del lavoro.

Nel corso del suo intervento, ha delineato la realtà vissuta da molte donne immigrate, che spesso si ritrovano ad affrontare ostacoli significativi nell’inserimento nel nel lavoro a partire dalla conoscenza della lingua fino alla possibilità di ottenere la patente di guida B, che offre maggiori occasioni di inserimento lavorativo, oltre all’ autonomia e alla libertà del proprio tempo.

Per molte donne immigrate in Italia, il sogno di ottenere la patente e di guidare rimane ancora oggi irrealizzato se non si possiede una buona padronanza della lingua”, ha sottolineato la dott.ssa Triulzi. La scuola Mangiaparole offre un corso di facilitazione linguistica che permette alle donne di realizzare un loro desiderio o una necessità.

Abbiamo il dovere di creare un ambiente inclusivo e accogliente per tutte le donne che desiderano imparare l’italiano e anche conseguire la patente. Solo attraverso lo studio della lingua, ogni donna straniera ha la possibilità di conoscere meglio la realtà in cui si trova e allo stesso tempo farsi conoscere e comprendere, sentirsi più sicura per entrare più facilmente nel mondo del lavoro e contribuire in modo significativo alla realizzazione di se stessa e della collettività.

L’intervento appassionato di Benedetta Triulzi ha suscitato un forte senso di consapevolezza e solidarietà tra i partecipanti all’incontro, evidenziando la necessità di affrontare le sfide dell’integrazione con progetti realizzabili, concreti e impegno attivo.

Significativi gli altri interventi delle relatrici della tavola rotonda che hanno portato l’attenzione sui diversi problemi e sulle interpretazioni del concetto di integrazione della donna in Italia. Le relatrici Sonia Hadef, Zeinab Ismail, Elisa Javier, Anna Spencer, Fabiana Amarante e Karen Thomas hanno toccato importanti tematiche oggetto del loro interesse e del loro lavoro nel campo dell’immigrazione e degli innumerevoli risvolti umani, psicologici, sociali legati ad esso. 

Si è parlato del contributo che le comunità di immigrati apportano alla nostra società, ai riscontri positivi dell’integrazione e al ruolo delle realtà associative e degli uffici diplomatici delle ambasciate. Si è parlato del cibo come fattore di comunicazione e integrazione, della difficoltà delle donne a conciliare la carriera ad alti livelli con la vita familiare e privata, nonché sulla ormai superata definizione di “immigrati di seconda o terza generazione” che sono invece italiani a tutti gli effetti. Infine, il ruolo dell’arte nella valorizzazione di sistemi comunicativi differenti nell’ottica di un linguaggio che unisce e che va al di là delle reciproche provenienze.

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